lunedì 24 novembre 2014

A San Gimignano (SI) torna alla luce una fonte medievale

Incredibile scoperta a San Gimignano, dai cespugli spunta una fonte medievale. Il ritrovamento è avvenuto ad opera dei tecnici del Comune durante i lavori di pulizia dell’area. Secondo l’archeologo Mennucci, come attestano i documenti di archivio, già nel 1251 si cercavano le vene per la costruzione della fonte che, a seguito del progressivo interramento, era stata definitivamente chiusa nel 1923.

La scoperta, nei giorni scorsi a San Gimignano, ad opera di alcuni addetti dell’amministrazione comunale durante i lavori di manutenzione straordinaria nell’area di Bagnaia poco distante dalle mura della città. Sull’intera zona, negli ultimi anni, si era concentrato l’interesse del comune turrito su indicazione del funzionario dell’Ufficio tecnico geometra Maurizio Buiani e dell’archeologo Antonello Mennucci.

Nel corso dei lavori di pulizia dell’area gli operai comunali si sono imbattuti in un piccolo casotto contenente una scala databile al 1923 grazie a graffiti sull’intonaco e dal quale si accede ad un ambiente sotterraneo, coperto da una volta a botte. A quel punto è stato poi immediato comprendere che la struttura era la medievale fonte di Bagnaia, per la realizzazione della quale, come attestano i documenti d’archivio, già nel 1251 si cercavano le vene. Risulta evidente che, a seguito del progressivo interramento, la fonte, che si apriva verso l’esterno in una grande arcata, era stata definitivamente tamponata proprio nel 1923, salvandola dal riempimento e destinandola all’oblio.

La Fonte di Bagnaia faceva parte di un sistema di Pubbliche Fonti, costruite dal Comune nell’arco di venti anni intorno alla metà del duecento, e che il canonico Pecori (Luigi Pecori, Storia della Terra di San Gimignano-1853 ) elenca con dovizia di particolari: Fonte di Docciola, fuori Porta San Matteo, Fonte di Pietra Tonda, fuori Porta San Giovanni, Fonte di Abonda, fuori Porta Pisana e appunto quella di Bagnaia, fuori Porta S.Jacopo. Oggi la fonte, quasi interamente di mattoni, torna alla luce integra, con una vasca di circa 3,5x6 metri completa dei suoi bottini di alimentazione. Nei prossimi giorni sarà effettuato un sopralluogo con gli esperti della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto e della Soprintendenza per i Beni Archeologici. In attesa del parere delle autorità competenti in merito al recupero dell’area e della fonte, tutti i partecipanti all’intervento desiderano dedicare questo prezioso ritrovamento alla memoria di Maurizio Buiani recentemente scomparso.

Fonte: sienafree.it

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