domenica 17 agosto 2008

Sindone: verso nuova controversia, Oxford disposta a riesame

Il mistero della Sacra Sindone potrebbe riaprirsi: John e Rebecca Jackson hanno incassato l’appoggio dell’Università di Oxford per riconsiderare l’età del sudario di Cristo. Nel 1989 la sindone era stata datata 1325, cioè un falso medievale. Ma Jackson, fisico americano e professore dell’Università del Colorado, - riporta il Los Angeles Times - agli esami condotti all’epoca non aveva mai creduto: molti altri elementi del lenzuolo, incluse le sue caratteristiche e i dettagli dell’immagine, suggeriscono che è molto più antico, ha più volte spiegato Jackson ipotizzando che la contaminazione dovuta agli elevati livelli di monossido di carbonio ha alterato il test al carbonio 14 utilizzato nel 1988.

A distanza di 20 anni, Jackson ha ora la possibilità di invalidare la datazione precedentemente ottenuta. E a farlo non sarà da solo visto che l’Università di Oxford, che ha partecipato al test originale al radiocarbonio, ha dichiarato la propria disponibilità a collaborare e a riconsiderare l’età della sindone. Se Jackson dimostrerà che le tecniche usate negli esami precedenti hanno fatto sì che la sindone risultasse più recente di quanto non lo sia veramente, il fisico americano spera di poter ottenere il riesame del sacro lenzuolo, custodito a Torino.

"Ci sono molte prove che lasciano pensare che la sindone sia più vecchia di quanto stabilito con gli esami al radiocarbonio, e quindi ulteriori ricerche sono necessarie", afferma in un comunicato Christopher Ramsey, numero uno della Oxford Radiocarbon accelerator unit.

Fonte: Swissinfo.ch

mercoledì 19 marzo 2008

Sacra Sindone: «Il Medioevo? Data inattendibile Il lenzuolo risale al primo secolo»

Il professor Giulio Fanti dell’università di Padova, è convinto dell’inattendibilità della datazione al radiocarbonio effettuata nel 1988 sulla Sindone di Torino

«Sfido chiunque a riprodurre l’immagine sindonica. Nessuno è in grado di farlo…». Il professor Giulio Fanti, docente di misure meccaniche e termiche all’università di Padova è convinto dell’inattendibilità della datazione al radiocarbonio effettuata nel 1988 sulla Sindone di Torino, il lenzuolo che secondo la tradizione avrebbe avvolto il corpo di Gesù nel sepolcro. E lo intende dimostrare, portando nuovi elementi sulla modalità in cui la misteriosa immagine si è formata, con il volume La Sindone. Una sfida alla scienza moderna (Aracne editrice, pp. 608, 42 euro) a giorni in libreria. Il Giornale l’ha intervistato, alla vigilia del documentario che la Bbc manderà in onda il Sabato santo. Nel filmato uno degli scienziati che fecero la datazione al carbonio 14 stabilendo che la Sindone risaliva al medioevo, Christopher Ramsey, ha sostenuto che quei risultati potrebbero essere messi in discussione dagli «effetti ambientali».

Partiamo dalla datazione. Che cosa ha scoperto?
«Non è una scoperta solo mia. Rifacendo i calcoli sulla base dei dati forniti dai tre laboratori che eseguirono l’esame al radiocarbonio nel 1988 ci si rende conto che è stato commesso un errore di calcolo. L’attendibilità della datazione medioevale è pari soltanto all’1,2 per cento. Cioè assolutamente inattendibile».
Com’è potuto accadere un errore di questo genere?
«Diversi studiosi hanno dimostrato già da tempo che i risultati della datazione, in base al test statistico cosiddetto di Pearson, hanno una probabilità superiore al 95 per cento di non corrispondere a quelli della Sindone. è stato inserito nella formula un numero sbagliato, che ha falsato il risultato finale, un 31 è stato sostituito con un 17. Questo farebbe pensare persino a una manomissione finalizzata a ottenere il risultato desiderato».
è un’accusa grave…
«I numeri sono numeri. E sono inattendibili. Queste confutazioni sono scritte da scienziati. Forse c’è una lobby che teme la verità su quei calcoli, teme di doversi rimangiare il risultato sulla Sindone di origine medioevale, quando tutto, invece, lascia pensare che sia molto più antica e che risalga al primo secolo».

Perché, allora, quella data medioevale?
«Nel mio libro pubblico i risultati di una recentissima ricerca fatta dal ricercatore Gerardo Ballabio: riesaminando il dato delle età dei tre campioni presi in considerazione dai laboratori si nota una variazione che arriva anche a 200 anni nello stesso piccolo brandello di tessuto. In pochi centimetri quadrati, una variazione enorme. Questo indica inequivocabilmente che c’è stata una contaminazione esterna e dimostra l’inattendibilità del risultato».
Quali contaminazioni potrebbero aver falsato l’età della Sindone?
«Sono diverse. Dal sudore delle mani di chi stendeva il lenzuolo, tenendolo proprio nella zona da cui sono stati prelevati i campioni, all’incendio avvenuto nel 1532 a Chambery. Infine, non bisogna sottovalutare l’elemento delle radiazioni… ».
Che cosa c’entrano le radiazioni con la Sindone?
«Per riprodurre un’immagine in quel modo bisogna supporre una fonte di energia agente a distanza, ma che si scatena dall’interno del corpo dell’uomo che vi è avvolto. Una radiazione di grande intensità ma di brevissima durata, millisecondi, forse solo nanosecondi. Stiamo cercando di verificarlo a livello sperimentale all’Enea di Frascati. è stato come un lampo».
E che cosa l’avrebbe provocato? La risurrezione?
«Non lo sappiamo. Sappiamo solo che l’unico modo per cercare di ottenere qualcosa di simile alla Sindone, anche se per il momento in un frammento piccolissimo di tessuto, è una forte radiazione».
Dunque la Sindone non è dipinta…
«No. Assolutamente no. Chi continua a dire che è stata realizzata da Leonardo, o che è stata fatta scaldando un bassorilievo, non sa quel che dice. Nella Sindone non c’è passaggio di colorazione attraverso le fibre del lino. L’immagine si è formata per irradiazione».
Non credo che il Comitato di controllo sul paranormale, sarebbero d’accordo…
«Devo smentirla. Proprio il Cicap, a Torino, nel 2002, ha concluso che il modo in cui l’immagine si è formata non è chiarito. Sfido chiunque a rifare una copia della Sindone con le stesse caratteristiche microscopiche e macroscopiche. Sono a capo di un gruppo di un centinaio di studiosi che discute su questo argomento, “Shroud Science”: abbiamo stilato un elenco di 100 caratteristiche che ha la Sindone e che dovrebbe avere un’eventuale riproduzione. Nessuno però è in grado di farla».

Fonte: il Giornale