mercoledì 26 novembre 2014

lunedì 24 novembre 2014

A San Gimignano (SI) torna alla luce una fonte medievale

Incredibile scoperta a San Gimignano, dai cespugli spunta una fonte medievale. Il ritrovamento è avvenuto ad opera dei tecnici del Comune durante i lavori di pulizia dell’area. Secondo l’archeologo Mennucci, come attestano i documenti di archivio, già nel 1251 si cercavano le vene per la costruzione della fonte che, a seguito del progressivo interramento, era stata definitivamente chiusa nel 1923.

La scoperta, nei giorni scorsi a San Gimignano, ad opera di alcuni addetti dell’amministrazione comunale durante i lavori di manutenzione straordinaria nell’area di Bagnaia poco distante dalle mura della città. Sull’intera zona, negli ultimi anni, si era concentrato l’interesse del comune turrito su indicazione del funzionario dell’Ufficio tecnico geometra Maurizio Buiani e dell’archeologo Antonello Mennucci.

Nel corso dei lavori di pulizia dell’area gli operai comunali si sono imbattuti in un piccolo casotto contenente una scala databile al 1923 grazie a graffiti sull’intonaco e dal quale si accede ad un ambiente sotterraneo, coperto da una volta a botte. A quel punto è stato poi immediato comprendere che la struttura era la medievale fonte di Bagnaia, per la realizzazione della quale, come attestano i documenti d’archivio, già nel 1251 si cercavano le vene. Risulta evidente che, a seguito del progressivo interramento, la fonte, che si apriva verso l’esterno in una grande arcata, era stata definitivamente tamponata proprio nel 1923, salvandola dal riempimento e destinandola all’oblio.

La Fonte di Bagnaia faceva parte di un sistema di Pubbliche Fonti, costruite dal Comune nell’arco di venti anni intorno alla metà del duecento, e che il canonico Pecori (Luigi Pecori, Storia della Terra di San Gimignano-1853 ) elenca con dovizia di particolari: Fonte di Docciola, fuori Porta San Matteo, Fonte di Pietra Tonda, fuori Porta San Giovanni, Fonte di Abonda, fuori Porta Pisana e appunto quella di Bagnaia, fuori Porta S.Jacopo. Oggi la fonte, quasi interamente di mattoni, torna alla luce integra, con una vasca di circa 3,5x6 metri completa dei suoi bottini di alimentazione. Nei prossimi giorni sarà effettuato un sopralluogo con gli esperti della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto e della Soprintendenza per i Beni Archeologici. In attesa del parere delle autorità competenti in merito al recupero dell’area e della fonte, tutti i partecipanti all’intervento desiderano dedicare questo prezioso ritrovamento alla memoria di Maurizio Buiani recentemente scomparso.

Fonte: sienafree.it

mercoledì 8 ottobre 2014

Magione (PG): musica medioevale e rinascimentale

Tre appuntamenti che uniscono la musica medioevale e rinascimentale all’arte di Gerardo Dottori a partire dal 27 settembre fino al 12 ottobre nella chiesa di Santa Maria Annunziata.

Il castello di Montecolognola ospita dal 27 settembre al 12 ottobre tre appuntamenti con la musica antica medievale e rinascimentale, organizzati dalla Parrocchia di Montecolognola, dal circolo Anspi “Porta Nuova” con il patrocinio del Comune di Magione. Nella rassegna, la cui direzione artistica è affidata all’OrientisPartibus "Assisi", si esibiranno alcuni tra i più famosi gruppi di questo genere musicale.

Fonte: frescodiweb.it

venerdì 28 marzo 2014

Mostra a Genova: "Templari, storia e leggenda dei Cavalieri del Tempio"

La mostra è ideata e progettata dalla Fondazione DNArt di Milano, sotto l’Alto Patronato del Pontificium Consilium de Cultura e dell’Arcidiocesi di Genova, in collaborazione con il MUMA - Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni, con il Patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Provincia di Genova e sotto l’egida del Sovrano Militare Ordine di Malta - Delegazione di Genova e Liguria e Sovrano Militare Ordine di Malta - Gran Priorato di Napoli e Sicilia - Centro Studi Melitensi.

La mostra, attraverso l’esposizione di importanti e significativi reperti storico-artistici, si prefigge di illustrare il problema templare innanzitutto come eredità storica, partendo direttamente dal contesto di questa epoca chiaroscurale sulla quale il visitatore si possa muovere in un personale percorso di approfondimento e di scoperta. Il percorso espositivo dà particolare rilevanza a due elementi fondamentali della storia dei Templari: il fascino dell’Oriente e il processo contro il Tempio.

Si tratta di un’esposizione unica nel suo genere per la portata del tema, per l’alto comitato scientifico coinvolto e per la bellezza e l’unicità di reperti che schiudono anche al più impreparato visitatore nuovi orizzonti di interpretazione storica, ma, soprattutto, per la sua stessa strutturazione. Attraverso l’esposizione di documenti, quadri, sculture e oggetti la mostra illustra la nascita, lo sviluppo, la fine e l’eredità dell’Ordine, lungo il percorso di diverse tappe diacroniche e le gesta dei personaggi che ne hanno fatto la storia. Inoltre inserisce anche la figura di Caffaro, un uomo politico genovese che fu in Terrasanta al tempo di re Baldovino I.

Genova (Commenda di Pré) dal 28 marzo 2014 - 02 giugno 2014

giovedì 27 marzo 2014

Novità editoriale "Ildegarda e la ricetta della creatività": il medioevo per i bambini

La figura poliedrica di Ildegarda (approfondisci qui), spiegata ai bambini da Daniela Maniscalco, insegnante di italiano ed attività creative per bambini nel Granducato di Lussemburgo, col suo libro ‘Ildegarda e la ricetta della creatività’ (rueBallu Edizioni).

L’autrice immagina un libro di storie dimenticate, dal quale esce Ildegarda e si ritrova in compagnia di Elisa, una bambina dell’epoca attuale. La piccola dovrà conoscere più aspetti possibili della vita della mistica e Ildegarda, a sua volta, si troverà a fare i conti con ciò che non esisteva nel Medioevo e che, ora, è di uso comune.

Un racconto avvincente che porta i bambini a intraprendere un viaggio di conoscenza di uno dei periodi storici più ardui da trasmettere all’infanzia, quale è il XII secolo e la sua cultura.

Il volume è stampato su carta naturale realizzata con fibra di cotone reciclata, sul quale risaltano i colori e le splendide illustrazioni di Chiara Carrer.

Fonte: Il mattino di Parma

Museo dell’Alto Medioevo ad Ascoli

Cinque sale dotate di strumenti altamente multimediali e che accoglieranno insieme ai corredi della necropoli longobarda di Castel Trosino che erano conservati al museo nazionale dell’Alto Medioevo di Roma, anche ciò che è giunto da Ancona e dalla sala dei Mercatori di piazza Arringo. Un sogno che si realizza, dunque, per Ascoli e per chi ama l’arte. "Finalmente – dice il sindaco di Ascoli, Guido Castelli – si perfeziona il lungo tragitto di completamento e restauro del Forte iniziato nel 1997. Nel 2010 c’è stata l’inaugurazione della struttura museale il cui spazio fino ad ora è stato utilizzato per mostre di arte contemporanea. Domani ci sarà l’apertura del museo dell’alto medioevo con allestimenti multimediali resi possibili grazie ad un finanziamento regionale di un milione e mezzo di euro".

Le sale dedicate al museo ospiteranno come detto ciò che è arrivato da Roma, i gioielli e le armi delle tombe più importanti di Castel Trosino, e ciò che è giunto da Ancona, le oreficerie longobarde e gotiche. Tutte cose molto preziose, alla pari di quelle che erano conservate alla sala dei Mercatori dove si trovavano i corredi in oro di due delle circa 260 tombe longobarde scoperte nel 1893 alla necropoli di Castel Trosino. Le due tombe (la numero 90 e la numero 115 nella classificazione del Museo Nazionale dell’Alto Medioevo di Roma) sono rappresentative dei più bei corredi tra quelli rinvenuti nella necropoli di Castel Trosino. In quelle femminili sono stati ritrovati accessori d’abito quali fibule, fibbie, collane, orecchini d’oro, amuleti, gioielli ed oggetti di qualità, guarnizioni di calze e scarpe ed oggetti d’uso quotidiano, mentre in quelle maschili, lance, scudi, elmi, frecce, corazze e altri accessori per cavalcare. Oltre alle due tombe, saranno esposti gli oggetti ritrovati nell’ultimo scavo effettuato dalla Soprintendenza per i beni Archeologici delle Marche nel 2001.

Fonte: il Resto del Carlino

venerdì 21 febbraio 2014

Vivere per 8 mesi come nel medioevo

L'impresa fa parte di un progetto di ricerca sociale per stabilire quali sono i cambiamenti della personalità.

Come si riusciva a vivere nel freddo delle foreste innevate della Russia nel medioevo? È quello che si è chiesto un giovane russo di 24 anni che ha intrapreso un esperimento sociale della durata di otto mesi durante i quali dovrà vivere come un eremita del medioevo. L’uomo, Pavel Sapozhnikov originario di Mosca, dovrà vivere in una fattoria appositamente costruita per lo scopo e che rappresenta una replica esatta di un’antica fattoria medievale. Il 24enne nella fattoria, situata in una radura a circa 50 chilometri a nord della capitale russa, avrà a sua disposizione una casa, un pozzo e un fienile oltre ad un bagno all’aperto, un forno per il pane e recinti per polli e capre. All’uomo è consentito lasciare l’area recintata della fattoria solo per cacciare e raccogliere cibo nei dintorni, mentre gli è vietata ogni tipo di comunicazione moderna e può utilizzare solo strumenti autentici dell’antica Russia. L’esperimento fa parte di un progetto chiamato Eroe che cerca di stabilire quali sono i cambiamenti sociali e psicologici della personalità quando si vive lontano dagli altri e con poche tecnologie a disposizione, e di imparare quanto sia importante il sostegno degli altri per l’uomo moderno.

Fonte: fanpage.it