domenica 23 dicembre 2012

In libreria gli scritti sul pensiero medievale di Umberto Eco

Dopo anni passati a fare ricerche sull’estetica medievale, esce il libro “Scritti sul pensiero medievale”, edito da Bompiani, un’opera che raccoglie, in forma completa, tutti gli elaborati pubblicati da Umberto Eco a partire dal 1956 fino al 2010.

Si tratta una raccolta di articoli, scritti per giornali e convegni, a partire dagli anni universitari, sulla semiotica medievale, la filosofia e l’estetica. L’intento dell’opera è quello di restituire al lettore un’immagine precisa di un’epoca a molti ancora oscura, focalizzando l’attenzione sull’aspetto estetico e i concetti filosofici di bellezza.

Il quadro che emerge è molto affascinante e originale, ricco di illustrazioni e richiami a tematiche moderne. Con originalità e forza, Umberto Eco restituisce un’idea ben precisa del Medioevo, non più oscuro lasso di tempo tra due importanti epoche storiche, ma epoca di pensatori da cui si può apprendere ancora molto.

La prima parte del libro si focalizza sull’estetica medievale di Tommaso d’Aquino, facendo degli excursus sulla semantica dell’arbor porphyriana e sulla nozione aristotelica di metafora. Ci sono anche esplorazioni sul linguaggio animale, sulle tecniche di falsificazione e sul riciclo.
C’è spazio per i testi di Beato di Liebana e la letteratura di Dante e di Raimondo Lullo, fino ad arrivare ai testi giovanili di Joyce.

La seconda parte, meno accademica, cerca di attualizzare le idee dei pensatori medievali, facendo luce su quanto, molte riflessioni moderne abbiano le loro radici nel Medioevo, come ad esempio le riflessioni di Tommaso a proposito degli embrioni.
Tra i capitoli più interessanti c’è quello sul concetto metafisico di bellezza nel Paradiso di Dante.

L’opera abbraccia un arco di sessant’anni, ma è stata anche rivista e corretta per apparire un unico insieme compatto e uniforme. Umberto Eco ha cercato di far conoscere con interesse e passione i testi dei pensatori medievali, riuscendo a trasmettere al lettore la curiosità e la scoperta anche per nomi sconosciuti.

Tratto da befan.it (di Elisa Chiodi)